giovedì 16 luglio 2020

Leonardo da Vinci e l'antica mappa della città di Imola

Una volta aver provato l’ebrezza del volo, quando sarai di nuovo con i piedi per terra, continuerai a guardare il cielo”.

Leonardo da Vinci

Pianta della città di Imola

Quando ero ragazzino sapevo cosa avrei voluto fare da grande, ma a scuola non ero costante, non avevo un metodo di studio efficace, ma sopratutto non ero portato nelle materie umaniste; sicuramente non lo sono ancora adesso…

Gli studi delle medie superiori, su consiglio dei miei genitori, si sono così indirizzati verso un istituto tecnico e scelsi il geometra. Odiavo chimica, estimo, andavo male in Italiano, ma topografia, costruzioni e disegno tecnico mi piacevano molto e nella prima materia andavo molto bene.

Ho scelto come argomento di questo post, per rimanere in tema, la pianta della città di Imola, disegnata agli inizi del 1500 da Leonardo Da Vinci, un opera unica nel suo genere.

Leonardo da Vinci
Sulla vita di Leonardo Da Vinci, ed alla sua permanenza in Imola sono stati scritti molti libri, quindi mi limiterò semplicemente ad una breve descrizione dell'opera e dei fatti di quel periodo storico a Imola.

Cesare Borgia nel 1499 conquista Imola recando ingenti danni all'abitato ed alla rocca.
Leonardo da Vinci su invito del Valentino, come “prestantissimo ed dilectissimo famigliare architecto ed ingegnero generale” si reca a Imola col compito di migliorare le difese del fortilizio e della città.
In questa occasione Leonardo da Vinci disegnò la pianta o mappa della città di Imola, probabilmente prendendo come base un precedente studio di Danesio Maineri.
Non si è sicuri di come sia riuscito a farla; una un'ipotesi non delle più fondate ma fantasiose, è che ha percorso tutta la città contando i passi e misurando gli angoli: alla fine ha preso tutti quei numeri e li ha convertiti nello sguardo di un’aquila di passaggio.

La pianta della città, definita a volo di colomba, è disegnata all’interno di un cerchio, in corrispondenza del centro che viene fatta coincidere con la piazza principale, partono otto raggi a suddividere la mappa. All’esterno alcune descrizioni inerenti alla pianta stessa.

La mappa su carta con inchiostro e acquerelli, realizzata dal genio che solo il Da Vinci poteva fare, è di una bellezza rara, le case segnate una ad una con i profili più scuri, le piazze di colore chiaro, il canale dei mulini in azzurro che gira attorno alle mura, i prati intorno, le strade che se ne vanno dalla città. Rispecchiano l'animo di quell'uomo e del periodo che stava vivendo, il rinascimento.

Particolare di un disegno di Leonardo da Vinci
Che dire... un opera d'arte unica al mondo!
Credo che non avrò mai la possibilità di vedere la mappa originale con i miei occhi, ma una “copia” di dimensioni più grandi e in ceramica si trova all’interno della stazione ferroviaria di Imola.
Adesso la pianta originale di Imola disegnata da Leonardo fa parte del fondo Windsor, ed appartiene alla Regina d’Inghilterra, come sia finita in mano Inglese lo ignoro, mi documenterò in merito, ma so che è al sicuro e in buone mani.

Concludo il post scrivendo che non a caso il trek descritto nel post precedente, sia iniziato proprio in corrispondenza della Rocca Sforzesca. Imola è una bella città, ho piacere a parlare di lei e spero che gli argomenti che tratto in questo blog vi piacciano; ci metto cuore nel descrivere ciò che vedo e nulla più.


Buon cammino a tutti

Multi multa, nemo omnia novit.

sabato 4 luglio 2020

Trek da Imola a Borgo Tossignano

"Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo. T’investe la lava bollente del brutto, del rumore, strade sopra strade, tremendi ponti di ferro, treni, camion, corsie con sbarramenti, impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra."
Guido Ceronetti

La Rocca Sforzesca di Imola

Quando un paio di mesi fa, ho ripreso a scrivere nel blog sono partito dai luoghi a me più cari nella valle del Santerno, senza però scrivere di Imola, città in cui ho vissuto per più di vent'anni.
Per introdurre l'argomento, ho deciso di fare un trek partendo proprio dal cuore di Imola per arrivare a Borgo Tossignano, paese da cui partono diversi sentieri nella valle che amo.
Questo trek mi torna utile perché mi permette successivamente di sviluppare il progetto che ho in mente ed avere argomenti diversi da trattare nel blog.
Non faccio mai nulla al caso, c'è sempre un filo conduttore in tutti i post che scrivo e il camminare mi aiuta a realizzare il "quadro" che ho nella mia mente.
Se sogni, almeno sogna in grande, e... questo dipinto che ho in testa lo vorrei condividere con voi, giusto?

Descrizione del trek:
Per il Trek ho utilizzato la mappa  del Club alpino Italiano – Appennino Faentino, carta escursionistica n°15 in scala 1:50000.
Il percorso iniziò dal prato antistante la rocca di Imola, mi sono diretto verso la piazza principale percorrendo da prima la Via Garibaldi e poi la Via Emilia; la scelta non è a caso, da sempre i luoghi principali di una città sono il castello, il duomo, la piazza.
Mi sono diretto successivamente verso l'autodromo percorrendo la via Appia e poi il Viale Dante.
Il Lungofiume
Ho Attraversato il ponte sul fiume Santerno, ho seguito la pista sul lungo argine fino alla "curva della Tosa"; questo tratto è molto bello, il fiume scorre a lato calmo, lento e pacifico.  L’ombra degli alberi regala frescore e sembra di percorrere un tratto della via degli Dei tra Bologna e sasso Marconi.
Da lì, ho preso la SP14 Codrignano che porta alla omonima località che è poco distante da Borgo Tossignano.
In quel tratto il percorso è tutto su asfalto; la strada è poco trafficata ma comunque non presenta a lato una pista pedonale e
quindi se decidete di seguire le mie orme prestate attenzione. Il percorso pur essendo su asfalto regala panorami veramente belli, campi coltivati si alternano a oliveti, vigneti e frutteti, sullo sfondo le colline con i suoi colori sembra quasi un quadro di Monet.
Mantenendo la direzione, passato la piccola località di Codrignano, dopo pochi metri ho svoltato a sinistra in Via Rio Gambellara.
La strada sempre asfaltata è più stretta della precedente, ma almeno non è trafficata; si inizia ad entrare nell’appenino tra colline, torrenti e calanchi.
Al primo bivio, ho continuato a camminare su Via Rio Gambellara, ho svoltato a destra e poco dopo la strada, diventa una strada bianca.
Al secondo bivio, con a lato un edificio, ho svoltato ancora a destra e poi ho proseguito sempre dritto.
La strada termina entrando in una proprietà privata, ho chiesto a delle persone il permesso di passaggio e senza problemi ho continuato il mio cammino.
Nel chiedere il permesso ho espressamente detto che ero solo di passaggio, che non avrei colto o rovinato niente e che ero diretto a Borgo Tossignano. 
La strada privata prosegue, ad un certo punto svolta a destra ma sono andato dritto, da strada bianca diventa una strada per il transito di mezzi agricoli in terra battuta; in dialetto il termine per questo tipo di strada è “Chèvdel”.
Sono giunto così a un rimesso agricolo abbastanza grande circondato sui tre lati da calanchi.
Sono andato ancora dritto, e subito dopo pochi metri ho trovato una pista che conduce verso destra in cima al calanco.
Qui ho provato un’emozione che cerco di descrivere, ma le parole a volte non esprimono abbastanza bene quello che si prova: sono partito dal centro di Imola, cemento, asfalto, macchine, rumore e un poco alla volta la strada si è fatta stretta e poi in terra battuta per diventare sentiero… il viaggio, l’idea del partire e del scoprire cosa c’è oltre alle mura domestiche, il perdersi, la natura, i colori dei fiori, il gorgogliare di un torrente, l’aria pulita e il silenzio… spettacolo, ero solo ma stavo veramente bene, vivo, i polmoni pieni d’aria e il sangue bollente in corpo… spettacolo!
La vista verso il rimesso agrico
La vista verso la Vena del Gesso
La vista verso Imola
Torno alla descrizione del percorso. È una salita lunga e impegnativa, sulla sinistra ad un certo punto ho trovato un campo coltivato. Giunto in cima, ho potuto godere di un bellissimo panorama, non me lo sarei mai aspettato...
Mi sono trovato di fronte una recinzione verde: oltre la quale Borgo Tossignano e spaziando con lo sguardo in senso orario in successione ho ammirato la valle del Santerno, Imola, la Rupe di Sasso Latroso e tutto il parco della vena del gesso romagnola 
Ho costeggiato la recinzione tenendola a destra fino ad arrivare ad un cancello aperto oltrepassato il quale, ho proseguito dritto tenendomi questa volta la recinzione sul lato sinistro.
La villa di Alfredo Oriani
Poco dopo ho attraversato un piccolo campo coltivato,, un breve tratto di bosco ed un altro campo al termine del quale c'è un passaggio che conduceva Sentiero CAI 705 in corrispondenza, circa, della Villa Banzole, appartenuta allo scrittore Alfredo Oriani, oggi abbandonata e in stato di degrado.
Al sentiero se si svolta a destra si scende e si ritorna in prossimità di Borgo sulla Via SP14 Codrignano.
La vista dal Passo del Prè


Ho scelto la via panoramica, ho svoltato a sinistra in modo da congiungermi al Sentiero CAI 705B che, attraversando il bosco, conduce al Passo del Prè, o Passo della Sassetta dal quale si ammira un panorama senza uguali.
Sono sceso seguendo le indicazioni per Borgo Tossignano, sono passato dal Rio Barga, avendo sul lato destro le rocce gessose e sul lato sinistro a volte campi a volte vigneti.
Un bel sentiero a tratti panoramico, in altri punti in bosco e con ginestre ovunque; la risalita al paese è impegnativa, ma alla fine sono giunto alla rocca da cui si ammira un paesaggio a 360• credo che sia una dei posti più belli della vallata del Santerno.
La vista dalla Rocca












Ho concluso il percorso passando dai resti della rocca per poi giungere nella piazza del paese.
Borgo Tossignano è un piccolo borgo arroccato in cima ad una collina, dai resti della sua rocca si domina tutta la valle del Santerno ed Imola. E’ un paese dal passato molto antico, distrutto purtroppo in gran parte durante l’ultimo conflitto, parlerò più approfonditamente di questo “nido delle aquile” nei prossimi post, dov'è presente tra le varie cose un ostello gestito dalla pro-loco utilizzato spesso dai pellegrini che compiono il Cammino di Sant’Antonio. 
Se avete intenzione di fare anche voi questa escursione, vi lascio di seguito il link del tracciato con l'applicazione wikilock.

Domi militiaeque
Ciao e buon cammino a tutti.