“Azuma
e fude o nokoshite
tabi
no sora
nishi
no mikuni no
mei
tokoro o mimu”.
“Parto
per un viaggio
Lasciando
il mio pennello ad Azuma
Per
visitare i luoghi celebri della Terra d’Occidente”.
Ho
studiato per anni le arti marziali giapponesi, ho letto libri sul
Paese del
Sol Levante
e sul suo popolo. I giapponesi visti dai miei occhi sono molto
complicati, chiusi nei loro schemi, ma con un modo di vivere unico.
Popolo alla ricerca della perfezione, dell’armonia, che riesce a
cogliere la bellezza in tutte le cose;
hanno l’abilità di rendere dei
semplici gesti un
arte.
L’Italia
e il Giappone hanno secoli di rapporti, di scambi culturali ed
economici, sono due paesi molto uniti. Ho approfittato di questa
mostra tenuta a Bologna per rivedere opere di Hokusai e ammirare
quelle di Hiroshige, pittore-incisore conosciuto da me solo sui
libri…
Hokusai
è stato per noi occidentali fonte d’ispirazione, sopratutto per
gli impressionisti francesi, è stato un grande del suo tempo e la
sua opera più famosa, la Grande onda di Kanagawa, è stata presa da
esempio da molti artisti.
Hiroshige
invece, è diventato famoso in
Giappone
per aver creato una relazione tra l’opera e chi la guardava;
questo legame lo potrei quasi definire come un sentimento che poneva
l’osservatore
in ascolto o
se preferite, in contemplazione
della natura.
La
Grande onda di Kanagawa di Hokusai…
La Grande onda di Kanagawa di Hokusai |
La composizione è costituita da tre elementi principali: il mare in tempesta, le barche e il Monte Fuji.
Il
disegno cattura l’istante in cui l’onda forma una specie di
spirale quasi perfetta il cui centro passa per il centro
dell’immagine, dando la possibilità di vedere il Fuji Yama sulla
sfondo, in basso a destra le barche dei pescatori.
La
lettura della xilografia andrebbe da destra verso sinistra.
Il
mare è l’elemento predominante della composizione. Rappresentato
nella forma di un’onda che si estende per tutta la scena nel
momento prima d’infrangersi.
L’onda
appare enorme, quasi mostruosa con i suoi “artigli” di spuma, che
minacciano i pescatori .
Nell’immagine
vi sono tre imbarcazioni chiamate OshioKuri-bune, barche lunghe
adatte al trasporto del pesce in mare aperto; come suggerisce il
titolo dell’opera, le imbarcazioni si trovano in prossimità di
Kanagawa che al tempo era uno scalo commerciale sulla via del
Tokaido, la via costiera che collega Tokyo con Kyoto.
Infine
sullo sfondo, il Monte Fuji considerato un simbolo nazionale per il
Giappone e che rappresenta uno dei più importanti simboli religiosi
del paese.
La
sua raffigurazione nell’arte è da sempre associato alla bellezza,
alla sacralità all’elemento fuoco.
Il
tema dell’opera è il contrasto tra la forza della natura e la
fragilità dell’uomo, con sfondo la sacralità quasi indifferente
del Monte Fuji.
La
xilografia benché piuttosto semplice, è tuttavia il risultato di un
lungo processo e di una riflessione metodica da parte di Hokusai.
Le
basi di questo pensiero spiega che ogni oggetto può essere disegnato
sfruttando la relazione tra il cerchio e il quadrato. Essa combina
elementi tradizionali della pittura giapponese e caratteristiche
tipiche di quella europea.
Hokusai
prese ispirazione per la raffigurazione delle onde lo stile Yamato-e
in cui la forza dell’acqua e il potere delle onde sono sovente
utilizzate per dare risalto agli sforzi umani,; mentre dagli europei
apprese indirettamente l’uso della prospettiva, la precisione e il
realismo. Inoltre per il colore delle onde, Hokusai utilizzo il blu
di Prussia che proprio grazie agli scambi commerciali con gli
olandesi, in quel periodo storico era più accessibile all’acquisto.
Per
quanto mi riguarda, il Giappone…
Grazie
alle arti marziali, ho avuto modo di conoscere, anche solo in modo
superficiale e sui libri un popolo incredibile. Il Ju Jitsu mi ha
forgiato fisicamente, ha aumentato la consapevolezza di me stesso e
cambiato caratterialmente: se da un lato mi ha reso mentalmente
cubico, in questa struttura mi sento libero, capace di fare le cose
con metodo ed a portarle a termine.
Come
tutte le cose questo comporta pro e contro, anni
e anni di passioni…
Il
sentimento che vi vorrei infondere è che andare in un museo per
vedere dei “disegni colorati” può essere tempo speso bene, se si
ha fatto un certo tipo di percorso. La vita vi cambia se vi dedicate
ad un arte, ad una disciplina o ad uno sport, vi potrebbe arricchire,
vi potrebbe aumentare la vostra consapevolezza interiore e portarvi
ad essere presenti nel momento. Ci vorrebbe più di un post per
questi argomenti...
Il
mio consiglio è, se avete le capacità fisiche, di praticare arti
marziali, qualsiasi essa sia; fatte bene e con i giusti insegnanti si
ha la possibilità di crescere. Potrebbe anche nascere in voi la
curiosità e la voglia di conoscere un popolo come quello giapponese
e la sua arte.