«Cantami,
o Diva, del Pelide
Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò, da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.»
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò, da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.»
Sono passati ormai sette anni
da quando non scrivo più nel mio blog personale.
Sono accadute tante cose nella
mia vita personale che per un motivo o un altro mi hanno spinto a
mettere da parte questa passione di raccontare.
Sono cambiato in questo
periodo di tempo e vedo le cose, si con i miei di occhi di sempre, ma
con un approccio
diverso.
Penso di essermi ritrovato, di
avere il tempo, la voglia di descrivere di
nuovo ciò che vedo.
Attualmente lavoro in una
fonderia; ciò che
fai sei, dice qualcuno… il
lavoro pur essendo faticoso, a volte mi da il modo di ricavarmi del
tempo nella mia mente
per riflettere,
per immaginare
e sognare cosa fare nel tempo a
me concesso.
Le prime parole scritte in
questo post, come
avrete dedotto, sono
tratte dall’Iliade Libro I;
è molto facile
scrivere con parole altrui, copiare ed incollare ma solo perché non
sono in grado di dire, scrivere e formulare pensieri così profondi
ed originali.
Non c’è nulla di male nel
ripercorrere i sentieri già tracciati da altri, si possono fare
propri o semplicemente essere uno spunto per migliorare, in
questo ambito, la mia
esistenza.
Il lasciare una traccia, una
impronta di noi è sempre stato sentito dall’uomo come elemento di
immortalità e di presenza su questa terra; tramite le arti e tramite
la discendenza mi viene da scrivere… ma il tempo è tiranno, la
gente dimentica e le cose si perdono nella notte. Non è cosa da
condannare, è una componente dell’uomo che fa parte della natura e
dei suoi cicli.
La storia e la memoria pur
essendo componenti della
stessa entità sono due cose separate; la memoria di tante persone
può dare modo agli storici di raccontare gli avvenimenti andando
oltre ai documenti ufficiali ma rimane sempre rilegata alla persona,
di chi la racconta e
quindi soggettiva.
Ma per concludere questo post,
per spiegare perché ho ripreso a scrivere e di raccontare è l’idea
di descrivere il territorio in cui vivo tramite la fotografia
supportandola da una descrizione dei luoghi e da una breve
riflessione personale.
Descrizione del territorio
inteso come viaggio tra quotidiano e senso della vita, in una
costante ricerca del bello, del buon gusto, dell’armonia e
dell’equilibrio.
Attraverso il mutare delle
stagioni con i suoi colori, cerco tramite l’occhio della fotocamera
di esprimere questi sentimenti.
Questo che stiamo vivendo è
un periodo difficile, ma non è un motivo per smettere di osservare
con il cuore ciò che ci circonda, bisogna sforzarsi e cercare in un
modo o nell’altro di tramandare ciò che è e ciò che è stato.
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