Era
probabilmente il 1982 o il 1983 quando abitavo a Rovigo che, mio
fratello giocava con i suoi amici del tempo a D&D. Non mi
facevano partecipare perché ero troppo piccolo però potevo stare in
camera con loro. Durante le loro partite, ascoltavano sempre canzoni
di Alan Stivell, dei The Clennad e dei The Dubliners... le avventure
di guerrieri di maghi ed elfi mi facevano sognare avventure e la
musica amplificava quell’atmosfera fantasy che si era creata.
Poi
una sera in televisione hanno trasmesso il film Indiana Jones e i
predatori dell'arca perduta e quel film, insieme alle storie
raccontate durante le partite di quel Role Play hanno messo in me il
seme per la passione dell'archeologia e l’avventura.
Avrei
voluto diventare da grande un archeologo... il tempo passa e si
prendono decisioni diverse, ma la passione per ciò che è stato e
per il passato è sempre rimasta.
Per tornare ai nostri
giorni e al trek fatto sul Sentiero CAI 703 oggi vi racconto la vita
di Giuseppe Scarabelli, un “Indiana Jones” imolese…
Giuseppe
Scarabelli (Imola 1820–1905) è stato
un geologo, paleontologo e politico italiano;
è ricordato come fondatore dell'archeologia preistorica italiana
ed è stato il primo archeologo a realizzare in Italia uno scavo
stratigrafico.
Dopo l'istruzione primaria e
secondaria, intraprese gli studi di anatomia presso le
università di Bologna. Passò poi allo studio delle scienze
naturali di Pisa. Qui ebbe l'occasione di assistere alle lezioni di
Paolo Savi e Leopoldo Pilla dai quali apprese le tecniche
di ricerca della geologia stratigrafica che, Scarabelli approfondì e
migliorò.
Nel 1857 fu tra i fondatori del «Gabinetto di Storia Naturale» di Imola, primo nucleo del Museo che è oggi a lui intitolato.
Museo Giuseppe Scarabelli |
Fervente patriota, Scarabelli partecipò ai moti risorgimentali fino al voto di annessione della Legazione delle Romagne al Regno di Sardegna (1859).
Fu il primo sindaco di Imola dopo la proclamazione del Regno d'Italia e nel 1864 fu nominato senatore del Regno.
Vista dal Sentiero CAI 703 |
Sapevo dov'ero, sapevo dove stavo camminando, quando guardavo dai calanchi verso il fiume Santerno mi immaginavo di trovarlo li, ad effettuare i suoi scavi e a riportare alla luce antichi fossili. Sono convinto che se si cerca ancora al Rio Mescola, qualcosa salta fuori... Ancora una volta la fantasia mi ha portato lontano e al mio sogno di archeologo, mancava solo il suono di un’arpa Bretone...
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