mercoledì 24 giugno 2020

Personaggio: Luca Ghini

Quando ero bambino, con la mia famiglia andavamo spesso in vacanza in campeggio, a volte al mare, altre volte in montagna, ma sempre in roulotte.
I miei primi viaggi sono stati sempre un po' spartani e all'aria aperta.
Un ricordo vivido che ho di quelle vacanze è legato a mia madre, una donna di cultura che ama la musica classica, il teatro, l'arte e i fiori. Ovunque andavamo raccoglieva un fiore o una foglia che poi metteva nell'album di foto del viaggio.
Ricordo ancora il viaggio fatto a Lipizza e alle grotte di San Giacomo a Postumia, in Slovenjia ed dei fiori di tiglio da lei raccolti...
Senza saperlo ha fatto una cosa simile a quella che ha realizzato Luca Ghini...

Ritratto di Luca Ghini
Luca Ghini è nato nel 1490 a Croara di Casalfiumanese sulle colline dell'Appennino imolese in una famiglia della piccola nobiltà romagnola, è stato un medico e un botanico; fu il primo creatore al mondo di un orto botanico ed il primo a sperimentare l'essiccazione delle piante sottoponendole a forte pressione tra fogli di carta.
Ghini è tra i primi botanici ad utilizzare il metodo di conservazione e catalogazione delle piante degli erbari, affiancandoli nell'attività didattica alle illustrazioni delle specie botaniche; questo metodo si diffuse rapidamente tra i botanici e nelle università di tutto il mondo occidentale, con la possibilità per gli studiosi di verificare l'identità delle piante, provenienti da regioni anche molto lontane.
Orto Botanico di Pisa



Nel 1543 ha realizzato il primo orto botanico al mondo presso l'università di Pisa, nella quale era docente, e due anni più tardi in quelle di Firenze e poi di Padova.
Ghini nello studio delle piante introdusse innovazioni, tra queste l'osservazione diretta, tanto da ottenere il riconoscimento dalla comunità scientifica del tempo, della botanica come scienza e ottenere la sua separazione dalla medicina classica.
A oggi Ghini è riconosciuto come il padre della botanica moderna.

I ruderi della casa di Luca Ghini.
Leggendo la vita di questo Imolese ed essere passato nei luoghi dove è nato e cresciuto, capisco il perché del suo interesse verso la medicina e la botanica.

L’appennino è ricco di una flora variegata e il viverci a stretto contatto deve averlo influenzato nell’animo
; d’altronde la medicina come la intendiamo noi oggi, al suo tempo non esisteva, le piante erano usate sia per il sostentamento sia per curare le persone e la loro conoscenza era importante. La natura da sempre è fonte d’ispirazione e di vita.

Personalmente non conosco la botanica, che tra l’altro racchiude molte materie al suo interno, ma mi affascina molto questa branca della biologia. Da quando mi sono trasferito a Grosseto, aiuto mio suocero all'orto e nei lavoretti di campagna, sto imparando molto ma, non è una cosa molto semplice in quanto lavorando in fonderia, il tempo a mia disposizione non è moltissimo, e le cose da fare nei campi sono tante.


Mi piace, devo ammettere che coltivare la terra pur essendo faticoso dà le sue soddisfazioni, mi sento più in sintonia con la terra e la natura.

Un’ultima riflessione sulla natura, sul suo essere maestoso che mi affascina nel profondo:

Equilibrio e sopravvivenza
L'equilibrio è l'equilibrio stesso della natura.
La sopravvivenza è la sfida imposta dalla natura.
Non c'è alcuno scopo nella vita senza le sfide, la sopravvivenza mostra di avere profonde radici in ogni anima.
Come il piccolo seme di un albero che cresce costante più in alto verso la luce.
La sopravvivenza è radicata profondamente in ogni essere vivente.
La natura stessa combatte ogni giorno per la propria sopravvivenza.
Combatte e continua a sopravvivere mostrandoci a volte dei paesaggi incredibili,che sono il frutto di migliaia di anni di lotte per restare viva.
La natura ci impone anche delle scelte difficili, stabilisce spesso delle leggi che noi ignoriamo.
Cosi come la natura ama i frutti della sua sopravvivenza ogni essere vivente ama i frutti offerti dalla natura e vive secondo le sue regole.
Questo è l'equilibrio perfetto.

Nihil difficile volenti


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