martedì 20 ottobre 2020

La mano morta

Tutto fu ambito e tutto fu Tentato. 
Quel che ho fatto lo sognai; e tanto era l’ardore che il sogno uguagliò l’atto.”
Gabriele D'Annunzio
Calco della mano di Gabriele D'Annunzio

In cuor mio pensavo di essere più costante nella pubblicazione dei post nel blog, lo credevo veramente ma, mi sono scontrato con la dura realtà della preparazione e la stesura degli articoli. Ci sono dei giorni in cui scrivo di getto, ho le idee ben ordinate e le parole sulla tastiera appaiono in un istante, altri giorni invece, sono impegnato nella ricerca del materiale o a camminare, il che non mi consente di essere davanti al computer a scrivere.

Morale della storia non è tanto questione di voglia, ma della gestione del tempo. Aggiungo lavoro come tutti, ho una famiglia e la campagna impegna parecchio tempo anche quella.

Mi piace raccontare quello che vedo, che provo e per dare più valore a quello che faccio, cerco sempre di documentarmi in anticipo. Sapere cosa andrò a vedere nel trek che farò mi torna poi utile per la stesura del post successivo.

Mi piace avere consapevolezza in ciò che faccio.

Le fonti sono importanti perché voglio fare un’informazione utile, interessante per chi come me, gli piace camminare: molto materiale di studio lo trovo nel web ma, per me, i libri restano sempre la migliore testimonianza scritta utile per la stesura dei miei articoli.
Alcuni libri che mi hanno regalato
La tessera del Circolo di Tossignano

In Settembre sono stato a trovare Samuele, un mio amico di Borgo Tossignano; Samuele fa parte della Pro Loco del paese ed insieme agli altri componenti del circolo organizzano eventi e promuovono attività per cercar di tenere vivo il loro paese. E’ una cosa che ammiro molto e scrivo questo articolo per fargli un po' di buona pubblicità e anche per ringraziarli.
Ringraziarli perché Samuele ed i ragazzi presenti al circolo, mi hanno raccontato molte cose interessanti su Tossignano ma soprattutto perché mi hanno regalato un discreto numero di libri.
Con alcuni ragazzi della Pro Loco di Tossignano
Ora sto leggendo Tossignano e Val di Santerno – Storia dalle origini al 1500 scritto da Sanzio Bombardini e pubblicato da A&G editrice. Un libro di 600 pagine molto interessante, dettagliato, scritto bene; l’autore ha realizzato, a mio avviso, un opera che tornerà utile alle generazioni future.
Tossignano e Val di Santerno
Il problema che mi sono fatto prendere dalla lettura e non scrivo nel Blog!

Grazie ancora ragazzi
Ciao e buon cammino a tutti

mercoledì 7 ottobre 2020

Personaggio: Alfredo Oriani

Nell'ombra della notte si ritorna soli.
È l'ora che preferisco per viaggiare in bicicletta,
al raggio delle stelle su la strada vuota,
per la bianchezza della quale l'occhio vede da lungi sicuramente.
Dove si corre?

Alfredo Oriani - In bicicletta 1902
Alfrdo Oriani
Stavo facendo il trek da Imola a Borgo Tossignano che all’interno del Parco Regionale della vena del gesso Romagnola, mi sono imbattuto nei ruderi della Villa Le Banzole.
I ruderi di Villa Banzole.
Paro Regionale della vena del gesso.
Parco Regionale della vena del gesso.
Per curiosità, mi sono messo a girovagare per questa casa antica padronale del 800' ... doveva essere grande, possedeva una cappella privata, diversi annessi agricoli e un grande giardino con tigli e cedri.
La villa era appartenuta agli Oriani, una famiglia terriera della piccola aristocrazia romagnola.

Una piccola ricerca, fatta a casa al mio ritorno, mi ha portato a conoscere lo scrittore romagnolo Alfredo Oriani, ed ora vorrei condividere con voi quello che ho letto inerente questo personaggio.

Alfredo Oriani (Faenza, 22 agosto 1852 Casola Valsenio, 18 ottobre 1909) è stato uno scrittore, storico e poeta italiano.

Per quanto discendesse da una famiglia privilegiata della piccola aristocrazia, ebbe un'infanzia difficile e priva di affetti. Il ragazzo crebbe scontroso e solitario, e più tardi rivelò queste sue caratteristiche anche nelle proprie opere.

Si recò a Roma per frequentare la facoltà di Legge. Da Roma passò a Bologna, dove fece pratica nello studio di un legale. Intanto la sua famiglia si era trasferita da Faenza a Casola, nella Valle del Senio, dove possedeva una casa, «Villa del Cardello». In questa dimora Oriani trascorse interamente la propria esistenza, un'esistenza amareggiata da continue delusioni per l'invincibile silenzio che la critica manteneva intorno alle sue pubblicazioni. Morì, in solitudine, il 18 ottobre 1909. Ebbe per confessore don Lorenzo Costa, anch'egli scrittore, che lasciò una testimonianza scritta a ricordo di Oriani.

Le opere dell'Oriano spaziano dal romanzo ai trattati di politica e di storia, dai testi teatrali agli articoli giornalistici, sino alla poesia.

La sua fama di scrittore fu a lungo legata soprattutto alle opere di pubblicistica storica e politica: Fino a Dogal
i (1889), in cui analizzò le cause della crisi religiosa ed economica della nuova Italia; La politica in Italia (1892) che narra le vicende storiche italiane dal Medioevo al Risorgimento; La rivolta ideale (1908), nella quale lo scrittore espone il proprio credo politico, affermando la necessità di uno Stato forte che regoli con ampi poteri la vita sociale.

Molto importanti sono però anche le opere letterarie, fra cui si annoverano autentici capolavori del calibro di Gelosia (1894) e Vortice (1899). Uno dei suoi ultimi lavori fu Bicicletta (1902), una raccolta di novelle in cui egli abbandonò lo stile enfatico e veemente dei suoi primi racconti per una scrittura più scorrevole e spontanea. L'opera fu tratta da un'esperienza vissuta nel 1897: nell'estate di quell'anno Oriani effettuò un solitario viaggio dalla Romagna alla Toscana in sella a una Bremiambourg da corsa a scatto fisso.

Fino alla prima guerra mondiale l'opera di Oriani fu scarsamente apprezzata. L'unica considerazione degna di nota provenne da Benedetto Croce che, in un saggio del 1908, gli riconobbe il merito di aver criticato il positivismo allora imperante nella cultura italiana e di aver fatto riferimento ad Hegel e allo storicismo. Apprezzamento per il pensiero di Oriani venne anche dal Gramsci.

Dopo la fine della Grande Guerra il fascismo si appropriò del pensiero di Oriani e tese a valorizzarlo e a diffonderlo con la pubblicazione delle opere complete, edite in 30 volumi da Cappelli. Quest'opera venne curata da Benito Mussolini in persona: il fascismo infatti, a partire dalla «Marcia al Cardello», riconobbe nella sua figura un precursore dei propri valori..

Nel secondo dopoguerra lo scrittore venne ostracizzato per via dell'appropriazione della sua opera da parte del fascismo. Soltanto a partire dagli anni settanta, grazie al lavoro di eminenti studiosi quali Giovanni Spadolini ed Eugenio Ragni, si è assistito ad una ripresa d'interesse per la sua produzione, sia quella saggistica sia quella narrativa.

Il Cardello, casa di Alfredo Oriani
Nel 1975 il parco che circonda il Cardello è stato dichiarato Zona di notevole interesse pubblico dal Ministero per i Beni cultuali. Nel 1978 gli eredi dello scrittore hanno ceduto la villa-museo all'Ente Casa di Oriani.

Negli anni successivi l'Ente è diventato Fondazione. La «Fondazione Casa di Oriani» che continua l'opera di diffusione del pensiero di Oriani.

Questo è quanto... che dire, un personaggio particolare, forse una persona infelice in vita ma almeno ad oggi gli viene riconosciuto il suo talento e valore... .è stato piacevole per me scoprirlo e trovare una sua casa sul mio cammino.

Ancora una volta camminare mi regala emozioni diverse: non solo mi rinforza il corpo e rasserena l'anima ma, mi arricchisce sempre più. Questa volta in un modo completamente diverso: non con un paesaggio, o la visita ad un castello ma, nell’avere conosciuto uno scrittore romagnolo noto solo per il nome della bibbloteca di storia contemporanea a Ravenna.

Omnia cum tempore
Ciao e buon cammino a tutti