venerdì 8 maggio 2020

Castiglioncello un antico borgo abbandonato

Ci sono delle pianure e della vallate che la Geografia sembra aver predisposto per la Storia.

Sylvain Tesson

Se c'è una cosa che la scuola riesce a farti ad "odiare" sono la storia e la geografia.
Date, battaglie, trattati, che noia che sono e poi sono sempre e sempre gli stessi argomenti... per "fortuna" la geografia si studia fino alle scuole medie...
Se non lo avete fatto, leggete il post del trekking Sentiero CAI 717 Anello di Sant'Andrea, leggetelo, perché oggi vi racconto di Castiglioncello.
Una piccola lezione di storia e geografia che poi, forse, a fine lettura apprezzerete.

Secondo me, ci sono storie che vanno la pena di essere raccontate, altre ricordate, affinché non cadano nell'oblio del tempo.

L'appennino Tosco-Romagnolo potrebbe essere visto dal cielo, come un "pettine" ed i crinali delle sue valli come i denti di questo strumento. Se avete questa immagine in testa, siamo a buon punto e procedo nel racconto.
L'appennino Tosco-Romagnolo
Se si vuole andare da Firenze in Romagna, per l'orografia del territorio i passaggi obbligatori sono quattro:
Dal passo della Futa (Firenze-Bologna/Imola), dal passo del Giogo (Firenze-Imola), dal passo della Colla di Casaglia (Firenze-Faenza) e dal passo del Muraglione (Firenze-Forli).
La via migliore per trasportare merci è quella in direzione Bologna utilizzando il passo del Futa; lo sappiamo oggi, ma lo sapevano ancora prima gli Etruschi e poi i Romani.
I secondi infatti, dopo la seconda guerra punica, nel 187 a.C costruirono la via Flaminia militare per collegare Bononia con Arretium.
Questa strada è stata utilizzata per secoli, è andata in declino lentamente prima con il crollo dell'Impero Romano d'Occidente e poi in modo irreparabile con le guerre gotiche tra bizantini e Longobardi alla fine del V secolo d.C. 
Quando Carlo Magno, re dei Franchi, l'utilizza e la percorre con il suo esercito nell'800 d.C per andare a Roma, era ormai in completa rovina.
L'Italia ai tempi dei Longobardi
Le guerre e la contrapposizioni di popoli, fecero calare il commercio nella zona, ma non ad interromperlo completamente.
I mercanti, cercarono percorsi alternativi e sicuri a scapito del passaggio dal passo della Futa per portare le loro merci tra la Tuscia e la Pianura Padana.

Castiglioncello è un antico borgo fortificato che sorge nel Mugello su una piccola altura tra il fiume Santerno e il botro Vincarolo, lungo la direttrice Imola - Firenze.
Il borgo, fu costruito presumibilmente all'inizio del 800 d.C., per controllare il commercio a fondo valle tra la Romagna e la Tuscia.
Ma tu guarda, che coincidenza, due dei quattro passi che ho elencato prima, sono proprio in questa valle.
Credo che fu realizzato anche, per difendere la popolazione e per controllare il territorio durante le guerre che interessarono quella zona nell'alto medioevo.
Il Mugello è una zona di confine che da sempre è stata spartiacque tra la pianura padana e l'Etruria, da sempre abitata e contesa nel tempo proprio perché chiave di accesso tra le due realtà territoriali e i due mari principali d'Italia.

Proprio la posizione strategica di Castiglioncello è determinante per la sua storia. Nel medioevo i diversi casati prima gli Ubaldini Toscani e poi gli Alidosi Romagnoli dopo, si contesero quelle zone di confine per esigere il pagamento di salati pedaggi fino a quando Firenze con i Medici penetraromo nel territorio.
Fu poi dogana tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio 
Successivamente a questi avvenimenti vennero costruite nuove strade più agibili e quindi fuori dal paese che la collegavano a Bologna e Firenze. Questo causò a partire dal XVIII secolo un lento ma irreversibile declino che si concluse con la seconda guerra mondiale.
La famosa linea gotica era in quella zona, gli anglo-americani sfondarono le linee tedesche tra il passo del Giogo e del Futa.
Nel 1931 Castiglioncello contava ancora 64 abitanti, negli anni 60 invece era già del tutto disabitato...
Arrivando al borgo
La via principale ed unica del borgo

Interno di una delle case


La chiesa di S.S. Giovanni e Paolo

L'interno della chiesa

Particolare dell''interno della chiesa

Vista panoramica in direzione di Castel del Rio
Arrivando, ci si rende subito conto che  è un posto che ha molto di particolare, non solo dal punto di vista architettonico.
Una via unica percorre per la lunghezza l'abitato, le case in pietra e legno sono quasi tutte a due piani, organizzate secondo la tipologia classica cinquecento-seicentesca di queste zone: al piano terra la stalla e al piano di sopra l’abitazione familiare.
Molti dei pavimenti delle stalle e delle case sono in tavelle di mattoni pieni messi trasversalmente (l’antico “cotto”).
Spicca l'edificio della dogana, del 1700 circa; un'abitazione a tre piani con muri ed una scalinata relativamente conservati, il tetto purtroppo è parzialmente crollato. Come suggerisce il nome, all'interno avveniva l'amministrazione doganale tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, attività svolta fino all'unità d'Italia.
Nel paese sopravvivono ancora due chiese e per un gruppo così piccolo di case sono veramente una rarità. Purtroppo anche questi due edifici sono in uno stato di completo abbandono e degrado.


1 commento:

  1. Super racconto, bellissime foto, parlano di un lontano passato, le foto trasmettono un certo misticismo che da assolutamente voglia di fare il trekking. Bravissimo

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