venerdì 15 maggio 2020

Pianificazione e scelta di un Trek

L'esperienza dimostra che, se si prevede da lontano il disegno che si desidera intraprendere,

si può agire con rapidità una volta venuto il momento di eseguirlo.”

Oggi vi racconto di come pianifico ed organizzo le mie escursioni; ma prima vorrei parlarvi di ciò che provo quando faccio escursionismo.
Le emozioni, sono alla base di tutto: mi sento in pace, mi sento bene, mi si riempie il cuore dei colori della natura.
Mi sembra di perdermi negli orizzonti tra il cielo e le colline, amo anche la fatica che faccio per meritarmi tutti quei doni...
Amare la fatica?
La fatica, nessuno la vuole fare!
La nostra società è centrata molto sul possesso di oggetti, sull'apparire, sui piaceri della vita e non parla mai della sofferenza, della vecchiaia e della morte, come se fossero tabù.
Ma queste elementi sono parti integranti della vita... come il giorno e la notte, come il caldo e il freddo per capirci.
Il taoismo, che conosco in modo molto superficiale, spiega bene la dualità delle cose; la trasposizione con un trek è semplice ed immediata.
Per assaporare il piacere di un panorama devi fare fatica per poter raggiungere la cima da cui mirarlo.
La fatica, come il piacere sono parti della vita, hanno la stessa importanza, la stessa valenza, si completano.
Ma parliamo di come pianifico ed organizzo un un'escursione che è l'argomento principale del post...

Il primo fattore che incide molto sul tipo di escursione che intendo fare, è il tempo a mia disposizione; per esigenze familiari o lavorative, non sempre posso stare fuori più di una giornata e quindi mi si preclude la possibilità di una lunga escursione.

Ad ogni modo decido sempre con qualche giorno di anticipo dove andare, la lunghezza del trek e cosa vedere, non vado mai all'avventura.

Sentiero CAI 715

Scrivo subito che preferisco escursioni ad anello; questo perché mi danno la possibilità di lasciare l'auto e di trovarla lì, dove l'ho lasciata al momento della partenza. 
Non disdegno le escursioni a tappe, ma in questo caso pianificare è molto importante perché comporta dormire fuori una o più notti e di conseguenza serve un "rifugio sicuro sulla via".

Come la maggioranza delle persone lavoro dal lunedì al venerdì, i mezzi pubblici (bus) nel fine settimana ovviamente, sono molto meno che nei giorni lavorativi e questa condizione non favorisce le escursioni a tappe poiché non si riesce fisicamente a tornare a casa o all'auto.

Altro fattore di scelta, per un trek, per me è che ci sia un qualcosa da vedere; può essere un punto panoramico, una cascata, una costruzione... un qualcosa per dire vado lì perché... 
È una specie di obbiettivo, un traguardo da raggiungere per assaporare il momento dell'arrivo e alleviare la fatica durante l'escursione. 
Carta Escursionistica 1:25000
Come strumento principale per pianificare i trek, guardo sempre le mie mappe a disposizione, libri (presi anche in bibblioteca), il web e poi inizio ad elaborare il tutto.
La mappa escursionista vuoi che sia 1:25000 o 1:50000 quando cammino, è sempre con me.
Un altro strumento che utilizzo è un app che si chiama wikilock.
Questa app offre la possibilità, tramite gps, di tracciare il proprio percorso e successivamente di sapere la lunghezza, il tempo impiegato, il dislivello e caricare anche foto.
Wikilock, come dicevo, lo si può utilizzare anche in fase di pianificazione, ovvero si cerca nella zona dove si vuole andare se ci sono percorsi e da lì prendere nota.
La utilizzo principalmente per rendermi conto se i sentieri sulla mappa sono utilizzati e farmi un idea di ciò che mi aspetta... una verifica del percorso diciamo così, dai!

Pagina iniziale del sito Wikilock
Se l'escursione dura più giorni, faccio anche un ricerca tramite web delle strutture dove potermi fermare a dormire e a mangiare alla sera.
Questo implica apportate le giuste deviazioni al tracciato in lunghezza per rientrare nel chilometraggio giornaliero, ma anche in funzione della tappa successiva.
Non sempre il B&B è lì dove lo vorrei...
Mi adatto sempre alla situazione ma cerco di evitare di dormire in Tarp o in Tenda.
Preferisco avere uno zaino leggero, viaggiare bene con un passo veloce che carico come un mulo.
Come scrivevo sopra, deve esserci sempre il giusto bilanciamento tra piacere e fatica con quello che si intende fare.

Pianificare è importante ma contro il meteo non si può fare niente; se quel giorno piove amen salta tutto, oppure se il maltempo mi sorprende, nessuna paura mi copro a dovere e si finisce quello che si ha iniziato.

Un ultima cosa...
Il più delle volte, percorro sentieri già fatti da altri...
Non c'è nulla di male, non mi invento niente, l'importante è vivere l'esperienza, l'essere presenti nel momento e godersi quella che la natura in quel momento a da offrire.
Ciao e Buon cammino a tutti.


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